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INFLAZIONE: REA, NESSUNO SPIRAGLIO DI LUCE

Non facciamoci abbagliare dal rallentamento dei dati inflazionistici pubblicati oggi dall’Istat. A gennaio 2023, i prezzi al consumo diminuiscono rispetto al picco della fine dell’anno scorso, ma sono più alti del 10% rispetto allo stesso mese del 2022. Una percentuale più bassa, ma comunque elevata, che continua a mordere le scelte delle persone che danno un taglio al superfluo, rinunciando alla qualità e all’acquisto di prodotti meno cari, cercando occasioni e offerte. Lo ha detto la presidente dell’Adoc, Anna Rea. Gli incrementi dei prezzi, tuttavia, non subiscono un forte rallentamento come avviene per i prezzi energetici e interessano, in particolar modo, il carrello della spesa che diventa più pesante: acquistare beni alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona costa il 12% in più rispetto all’anno scorso. A pagare il prezzo più alto – ha continuato Rea – sono le fasce più povere. Nel nostro Paese cresce in maniera spaventosa la povertà e non possiamo stare fermi a guardare: aumenta tutto, tranne i salari che sono tra i più bassi d’Europa e sono fermi da decenni.

Si tratta di un’emergenza sociale – ha concluso Anna Rea – alla quale bisogna rispondere immediatamente per calmierare i prezzi, contrastare le eventuali speculazioni, ma soprattutto per dare maggiore fiducia e certezze alle persone che non intravedono spiragli di luce.