È importante che il Ministro Urso, seppur non tempestivamente, si sia reso conto dell’importanza del confronto – da noi richiesto – con le Associazioni dei consumatori e di tutti i corpi intermedi, tanto declamati ma poco coinvolti, rappresentanti fondamentali per la democrazia e per rendere efficaci e utili le scelte adottate.
Ci auguriamo che, nel corso delle prossime settimane, con l’azione congiunta delle Associazioni dei consumatori, si possano raggiungere risultati concreti, a partire dal rafforzamento del ruolo della Commissione di Allerta Rapida e del CNCU all’attivazione degli Osservatori territoriali, da noi proposti, strumenti utili con la Commissione nazionale prezzi per stanare le speculazioni e ridurre le strozzature tra prezzo di origine e quello al consumo. Auspichiamo che anche attraverso questi interventi si possa ricominciare a lavorare per rendere più incisiva l’ipotesi di riduzione dei prezzi del carrello della spesa, individuando un vero paniere di prodotti di largo consumo, inserendo anche il fresco, come frutta, verdura, carne, pesce, che rappresentano il 35/40% dei rincari del carrello della spesa, non sempre riconducibili ai cambiamenti climatici.
La lotta al caro vita è molto più complessa e non si risolve con un bollino tricolore. Un tema che riguarda non solo le famiglie sulla soglia della povertà, ma anche quelle con redditi medi, che sono disperate e si stanno impoverendo ulteriormente: sono le stesse famiglie che garantiscono le tasse in questo Paese.
Occorre innanzitutto recuperare il potere d’acquisto, ridurre il cuneo fiscale e aumentare salari e pensioni. Bisogna, soprattutto, intervenire sulla madre dei problemi rappresentati dal caro mutui, dagli alti costi dell’energia, del gas e del carburante: è necessario eliminare le accise e azzerare gli oneri di sistema, spostando questi ultimi nella fiscalità generale, ridurre l’Iva al 5% anche sull’energia, misure che potrebbero aiutare le famiglie in difficoltà.