Due storie che si perdono nelle tante storie di acquisti senza essere soddisfatti e truffe che colpiscono gli anziani.
Nella prima sono coinvolti due coniugi di Carovigno truffati da due sedicenti militari della Guardia di Finanza, che hanno chiesto alla coppia la somma di 5.000euro per un presunto e non veritiero debito nei confronti dell’Agenzie dell’Entrate. Una volta compiuta questa prima truffa, rendendosi conto dell’ingenuità dei coniugi, li hanno convinti che avessero il malocchio pretendendo la somma di 70.000mila per liberarli dalla malasorte. La coppia si è rivolta all’Adoc di Brindisi dove gli Avvocati Marco Elia e Marco Masi hanno instauravano immediatamente un procedimento penale che si è concluso con la condanna ad un anno di reclusione per i truffatori. Ma solo la condanna non è bastata ai nostri legali; per riottenere le somme carpite in maniera fraudolenta, è stato necessario proseguire con un procedimento civile che si è concluso con la sentenza emessa dal Tribunale di Brindisi: il giudice ha accolto la richiesta dei danni patrimoniali (già accertati nel loro ammontare nel giudizio penale, pari ad € 75.000mila euro) e non patrimoniali, statuendo che i due truffatori devono pagare in favore degli anziani coniugi la somma complessiva di € 85.000mila euro (€42.500 euro per ciascuno) alla quale si aggiungono tutte le spese processuali.
Altra storia quella che interessa una donna toscana che avrebbe voluto acquistare due materassi memory, un rivestimento, una rete e due cuscini per un totale di spesa di 3.700 euro, versando 700 euro di anticipo e il resto con un finanziamento. La signora, non avendo mai ricevuto i contratti e anche la merce, che gli è stata recapitata parzialmente, si è rivolta all’Adoc Toscana Nord per ottenere il rimborso delle spese sostenute e la rescissione del contratto. Dal controllo effettuato sul contratto è emerso che alcune clausole erano nulle, una riportava che i prodotti erano su misura e così non è stato, inoltre c’erano alcune palesi violazioni del Codice del consumo: il diritto di recesso nel contratto non prevedeva, come stabilito dalla normativa 14 giorni, ma 10, e come foro competente per le controversie uno diverso da quello di giurisdizione della residenza della signora. Oltretutto la stessa, contestualmente al parziale arrivo della merce non aveva ricevuto la documentazione sul finanziamento. L’Adoc ha aperto una pratica legale con l’azienda ed è riuscita ad ottenere il recesso del contratto di vendita, la restituzione di 700 euro e il ritiro dei beni a domicilio e la rescissione del credito.
Adoc si conferma vicina alle tematiche che interessano i consumatori e li segue in tutti gli accadimenti. Questi sono solo due esempi dei tanti atti giornalieri che l’Associazione pone in essere a difesa e tutela dei consumatori.