Diamanti, la svolta delle Procura di Milano sugli investimenti

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Convalidato sequestro preventivo di 700mila euro

La Procura di Milano sta indagando sugli investimenti effettuati dai consumatori in diamanti in una indagine che coinvolge settantacinque persone, due società e cinque banche (Banco BPM, Unicredit, IntesaSanpaolo, MPS e Banca Aletti). I reati ipotizzati sono truffa aggravata e autoriciclaggio.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Natalia Imarisio, ha altresì convalidato il sequestro preventivo di circa € 700.000,00.

Lo schema postulato dagli inquirenti prevedeva che i direttori ed i consulenti delle Banche proponessero ai clienti l’investimento in diamanti, presentandolo in modo “parziale, ingannevole e fuorviante”. Le pietre preziose, infatti, venivano presentate come un bene rifugio, capace di un rendimento annuo pari al 4%, tasso del tutto superiore agli attuali titoli di Stato.

I clienti, invece, si ritrovavano a pagare tra Iva, commissioni delle banche e profitto delle società circa la metà dell’investimento, a cui andava sommato un ulteriore 10%, in caso di disinvestimento. La fiducia riposta dai consumatori nelle figure professionali bancarie ha portato gli stessi ad effettuare anche ingenti impieghi di somme di denaro in tale settore merceologico, ritrovandosi, di fatto, con un tasso fallimentare.

Nel consigliare agli associati a porre la massima attenzione a quanto proposto dai consulenti finanziari nelle future occasioni, li si invita a controllare se nel proprio portafoglio di investimenti ci siano investimenti in diamanti ed a rivolgersi alla sede Adoc più prossima per valutare la validità giuridica della proposta finanziaria.

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