Il mercato del falso in Italia vale 6,9 miliardi di euro. Un giro d’affari in crescita del 4,4% rispetto al 2012, che ha la capacità di sottrarre oltre 100mila occupati e più di 1,7 miliardi di euro di gettito fiscale al mercato di produzione legale. Lo rileva il Censis in una ricerca realizzata per conto del Ministero dello Sviluppo Economico (Direzione Generale Lotta alla contraffazione-UIBM).
In occasione della Seconda Settimana Nazionale Anticontraffazione, dal 12 al 17 giugno in tutta Italia, si svolgeranno iniziative di studio, sensibilizzazione, animazione rivolte a stakeholder e cittadini.
Lo studio del Censis mostra che, senza la contraffazione, la produzione interna registrerebbe un incremento di 18,6 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 6,7 miliardi.
Quali sono i prodotti più contraffatti?
Al primo posto ci sono i capi d’abbigliamento e gli accessori, il cui valore è stimabile in 2,2 miliardi di euro, pari al 32,5% del totale. Sono falsificati soprattutto giubbotti, capi sportivi e, tra gli accessori, borse e portafogli.
Al secondo posto si attesta il settore degli audiovisivi, con un valore pari a quasi 2 miliardi, pari al 28,5% del totale. Seguono i prodotti alimentari, per un valore di 1 miliardo di euro, pari al 14,8% del totale. Tra i prodotti in crescita negli ultimi tempi ci sono gli apparecchi e i materiali elettrici, soprattutto cellulari e componenti, con un valore di 732 milioni di euro (il 10,6% del totale).
Un altro settore in crescita è quello degli orologi e dei gioielli, che si distingue per la contraffazione di prodotti di alta gamma e che vale oggi 402 milioni di euro, pari al 5,8% del totale. Anche il settore del materiale informatico, soprattutto componenti hardware per computer, tablet, schede di memoria, chiavette Usb, è in crescita, per un valore di 282 milioni di euro (4,1% del totale).
L’attività di contrasto al mercato del falso nel 2016 ha visto impegnata la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane in 14.768 sequestri, con i quali sono stati intercettati 26 milioni di articoli falsi. Tra le province italiane al primo posto si trova Napoli, con oltre 6 milioni di pezzi sequestrati, pari al 24% del totale. Segue Roma, con circa 4 milioni di pezzi (15,2%), e Catania, con 2,6 milioni di prodotti fake (10%). Rispetto al 2015 le confische diminuiscono del 6,6%, ma soprattutto si riduce la dimensione media dei carichi. È questo l’effetto di una tecnica ben precisa per sfuggire ai controlli: ridurre i carichi, mischiare gli articoli falsi con gli originali, utilizzare i corrieri online per piccole spedizioni di merce.
Il ruolo dell’Adoc nella lotta alla contraffazione
L’Adoc da anni realizza, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico – UIBM, una campagna (Io Sono Originale) di informazione e denuncia in merito ai danni provocati dalla contraffazione, sia per i consumatori in termini di salute che per le aziende che operano nella legalità, in termini economici. All’interno della campagna vengono realizzati periodicamente road show, flash mob, tavole rotonde, incontri con i cittadini e con le istituzioni, nonché indagini conoscitive sul fenomeno della contraffazione e sulla proprietà industriale.
Inoltre l’Adoc collabora assiduamente con l’Antitrust nel contrasto alla diffusione dei siti web illegali che commerciano prodotti falsi. Negli ultimi due anni le denunce dell’Adoc hanno portato all’oscuramento e alla chiusura di oltre 500 siti web che vendevano prodotti falsi di marca, tra cui prodotti Nike, Gucci, Ray-Ban.