Antitrust: stop agli aumenti nella telefonia, vittoria dei consumatori

Dopo il ritorno alla fatturazione mensile imposto dalla L. 172/17 i principali operatori di telefonia fissa e mobile hanno confermato gli aumenti dell’8,6% precedentemente introdotti con la fatturazione a 28 giorni, come analizzato e denunciato dall’Adoc alle Autorità. L’Antitrust ha recepito in toto le osservazione dell’Associazione dei consumatori, imponendo uno stop in via cautelativa agli aumenti previsti dagli operatori.

“L’Antitrust ha confermato i nostri sospetti su una possibile intesa tra i principali operatori finalizzata all’introduzione di aumenti standardizzati a danno degli utenti – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – gli operatori, secondo l’Authority, avrebbero coordinato la propria strategia commerciale, imponendo ai consumatori un aumento medio delle tariffe pari all’8,6%. La decisione dell’Antitrust di sospendere l’attuazione degli aumenti previsti e di definire la propria offerta di servizi in modo autonomo rispetto ai propri concorrenti, intrapresa anche grazie alle segnalazioni inviate dall’Adoc, va nella direzione della massima tutela dei consumatori e del mercato. Come abbiamo più volte evidenziato il ritorno alla fatturazione mensile ha comportato una beffa per i consumatori, dato che gli aumenti imposti con il precedente cambio di fatturazione a 28 giorni sono rimasti invariati con l’entrata in vigore della L. 172/17. L’Antitrust, nel suo provvedimento, ha confermato la nostra osservazione sulla “trappola di mercato” in cui sono finiti i consumatori: se il mercato non è concorrenziale e i principali operatori, che detengono oltre il 90% delle quote di mercato, applicano la stessa tipologia di fatturazione i consumatori non sono in grado di effettuare una libera di scelta e di esercitare il diritto di recesso. Inoltre sono stati penalizzati pesantemente gli operatori che hanno agito con correttezza e rispetto dei diritti dei consumatori. L’Antitrust, ancora una volta, ha dimostrato di essere il vero baluardo della difesa dei diritti e degli interessi dei consumatori, adottando un’azione importante e tempestiva. Ad ogni modo riteniamo che lo strumento della sanzione, per quanto necessario, non possa essere il mezzo principale di riequilibrio del mercato. Ci auguriamo che gli operatori coinvolti si adoperino, adesso e per il futuro, ad adottare comportamenti corretti e trasparenti verso i consumatori e il mercato. Non solo in termini di tariffe ma anche sui servizi post vendita.”

Per Adoc occorre anche prevedere nuovi ingressi di operatori nel mercato

“Il fatto che il mercato delle telecomunicazioni sia in mano a poche aziende rende estremamente complicato per il consumatore cambiare operatore ed estremamente facile per questi ultimi porre in essere una sorta di “cartello” e godere di rendite di posizione – continua Tascini – crediamo sia necessario allargare ulteriormente la platea di operatori nel mercato, al fine di stimolare la concorrenza e favorire i consumatori. Inoltre riteniamo sia necessario un nuovo intervento legislativo che sancisca innanzitutto il principio dell’invarianza di spesa per il consumatore a fronte di ogni modifica della tempistica di fatturazione. Un cambio di fatturazione dovrebbe, infatti, essere necessariamente basato su una riproporzione delle precedenti condizioni economiche, il consumatore non deve subire variazioni dei costi sostenuti.”