[vc_row type=”in_container” full_screen_row_position=”middle” scene_position=”center” text_color=”dark” text_align=”left” overlay_strength=”0.3″ shape_divider_position=”bottom”][vc_column column_padding=”no-extra-padding” column_padding_position=”all” background_color_opacity=”1″ background_hover_color_opacity=”1″ column_shadow=”none” column_border_radius=”none” width=”1/1″ tablet_text_alignment=”default” phone_text_alignment=”default” column_border_width=”none” column_border_style=”solid”][vc_column_text]Gli aumenti delle tariffe autostradali saranno bloccati fino al prossimo 30 giugno, dopo l’approvazione del decreto Milleproroghe da parte del Governo. Il rinvio degli aumenti riguarda ben 16 concessionarie per le quali sono scaduti i periodi regolatori, tra cui quelli delle principali tratte autostradali, come Autostrade per l’Italia e l’Autofiori e la Strada dei Parchi.
Il Presidente dell’Adoc Roberto Tascini si dice soddisfatto di questa notizia: “non possono essere sempre e solo gli utenti a infilare le mani in tasca, apprezziamo infatti l’intervento del Governo per vincolare gli aumenti alla manutenzione delle nostre strade”.
“La situazione è molto complicata, come Adoc ci chiediamo se è possibile per gli utenti pagare per tratti di strada completamenti dismessi e dove si registrano solo disagi e disservizi” – continua Tascini.
Ad esempio tra Ancona e Pescara, un tratto autostradale di circa 150 km., sono stati posti sotto sequestro alcuni viadotti autostradali, causando lunghe code e tempi di percorrenza anche di 6 ore. Per compensare questi evidenti disagi che si manifestano quotidianamente chiediamo ad Autostrade di sospendere il pedaggio o di prevedere una forte riduzione soprattutto nei confronti di chi per motivi di lavoro o studio è obbligato ad utilizzarla ogni giorno.
“Nonostante la lieta notizia del rinvio degli aumenti autostradali come Adoc continuiamo a ripetere che vada rivisto il meccanismo, ad oggi molto opaco, sull’adeguamento delle tariffe. Da diversi anni, a causa della deflazione, retribuzioni e pensioni, anche le più basse, non subiscono rivalutazioni, ma i pedaggi ogni primo dell’anno sono sempre aumentati, in alcuni casi anche in modo sensibile. Come è possibile?», domanda Roberto Tascini, presidente Adoc, «Crediamo sia opportuno e necessario riequilibrare il rapporto fra concessionari e utenti, rivedendo e rendendo più trasparente il sistema in base al quale sono decisi gli aumenti». Adoc chiede anche che i maggiori ricavi introitati dai gestore delle autostrade siano interamente investiti nella sicurezza della rete infrastrutturale. È opportuno, inoltre, avviare al più presto il meccanismo di revisione delle tariffe individuato dall’ Autorità dei Trasporti basato sul Price Cap che tenga conto non solo dell’efficienza ma anche degli aspetti qualitativi e quantitativi del servizio.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]