La corsa dei prezzi non si ferma e non è destinata a farlo a breve. L’inflazione registrata oggi dall’Istat al 5,3%, i prezzi del carrello della spesa all’8,3% e quelli dei prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto +6,6%, indicano che il caro vita non molla la presa sui consumatori.
Siamo profondamenti preoccupati perché a questi dati, ancora molto elevati, si aggiungeranno gli alti costi dei prezzi energetici e dei carburanti alla pompa.
Nessuna stretta di mano, patto o buona intenzione fermerà la spinta inflazionistica in atto. Per contenere gli aumenti dei prezzi dei prodotti di largo consumo, fermare la speculazione e tutelare il potere di acquisto dei consumatori servono azioni strutturali.
Lo abbiamo già detto e lo ribadiremo all’incontro tra il Ministro Urso e le Associazioni dei consumatori aderenti al CNCU, in programma il 4 ottobre: riteniamo assolutamente fondamentale rendere permanente la convocazione della Commissione di Allerta rapida, dotare Mister Prezzi di poteri sanzionatori e individuare strumenti efficaci di monitoraggio a livello locale, come gli Osservatori territoriali. È necessario, inoltre, ridurre l’Iva e azzerare le accise e gli oneri di sistema su energia e carburanti.
Lasciare totale libertà e discrezione alle imprese aderenti al trimestre anti-inflazione non salverà le tasche dei consumatori.