Dopo il protocollo di buone intenzioni, firmato oggi a Palazzo Chigi, a quando il vero patto con i protagonisti e i diretti interessati? La scarsità di adesioni, la genericità di contenuti, senza il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori vanificano ogni tentativo del Governo di sostenere realmente le famiglie in difficoltà. Sono i consumatori gli unici che possono dimostrare e controllare palesemente le speculazioni che ci sono state dietro i prezzi gonfiati dell’ultimo anno. Lo chiede Anna Rea, Presidente Adoc Nazionale.
Dall’indagine che stiamo concludendo, avviata tramite i 107 sportelli dell’Adoc su tutto il territorio nazionale e che pubblicheremo nei prossimi giorni, emerge con chiarezza l’evanescenza di questo strumento e il timore giustificato che il trimestre anti-inflazione sia una campagna pubblicitaria delle catene distributive totalmente a carico della collettività, nella sostanza non c’è nulla- continua la Presidente Adoc Nazionale. La denuncia che viene fuori è che nel corso delle ultime settimane i prezzi di largo consumo abbiano avuto ulteriori e ingiustificati aumenti.
Per noi è necessario e urgente dire addio alle politiche dei soli bonus – spiega Rea – intervenire in maniera strutturale e concreta: la stragrande maggioranza delle famiglie, con un reddito medio e che sono sulla soglia della povertà, sono le stesse persone che garantiscono introiti allo Stato attraverso le tasse. A queste persone non viene data nessuna risposta, ma solo aumenti dei prezzi del carburante, delle bollette, come certificato da Arera, che porteranno nel giro di poco a ulteriori rincari dei prodotti di largo consumo. Un cane che si morde la coda – conclude Anna Rea, Presidente Adoc Nazionale.